FOX AND CROW (LA VOLPE E IL CORVO) PARTE I, di Andrea Ippoliti

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Andrea Ippoliti è tornato con due cortometraggi rari e un argomento davvero poco trattato: la coppia di rivali Volpe e Corvo, che in Italia si e avvalsa anche di almeno tre diverse uscite a fumetti, la più longeva delle quali nella testata a loro dedicata Fix e Fox, diretta e gestita da Ferruccio Alessandri per la Williams Inteuropa negli anni Settanta del secolo scorso.

Meno note le presenze della coppia in televisione (cortometraggi trasmessi dal Primo Canale della Rai dal 1971, e poi da TeleMontecarlo) e al cinema, dove nel 1959 Fox e Crow sono stati protagonisti di una compilation di cortometraggi dal titolo assolutamente elusivo Occhio alla penna!

La parola ad Andrea!

Nel 1941 l’animatore e regista di cartoons Frank Tashlin (che poi avrebbe realizzato il sogno di dirigere attori in carne ed ossa, divenendo il regista di vari classici con, fra gli altri, Jerry Lewis, Dean Martin e Jane Mansfield) lascia la Disney, dopo aver in precedenza abbandonato la Warner Bros., e approda alla Columbia, dove porta linfa vitale allo Studio Screen Gems, facendo sì che esso realizzi alcuni dei migliori cortometraggi animati di sempre.

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Il factotum Tashlin supervisiona, scrive, fornisce gag e, in particolare, dirige.
Fra i cortometraggi diretti si segnala su tutti The Fox and the Grapes, il primo cartoon con due personaggi, la volpe ed il corvo della celebre favola esopiana, che sarebbero divenuti i principali esponenti della scuderia animata della Columbia.

Il corto è da segnalare giacché perfeziona la formula delle blackout gags, ovvero situazioni comiche volte ad un unico fine (es.: i vari infelici tentativi di un gatto di catturare un canarino od un topo, e gli esempi non sono casuali) che si ripetono per tutto il cortometraggio, fra loro divise da una dissolvenza sulla sequenza successiva o da vero e proprio annerimento (appunto blackout) dello schermo (Chuck Jones, il regista della serie del Road Runner e di Wile E. Coyote, più volte dichiarò di essersi ispirato allo short di Tashlin per i cartoons che vedevano il corridore della strada sfuggente preda
del perennemente silente coyote).

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In The Fox and the Grapes i due sono doppiati da Mel Blanc (la voce di Bugs Bunny, Porky Pig, Daffy Duck, Tweety, Sylvester e una miriade di altri personaggi).
Il cartoon non è assolutamente inteso come volto a lanciare due star, ma semplicemente come un one-shot.

Come nella fiaba, la Volpe vuole prender l’uva, ma qui è il Corvo ad impedirglielo, coadiuvato una certa tendenza autodistruttiva della Volpe stessa, come potete appieno apprezzare qui di seguito.

(Il titolo, divenuto semplicemente Fox and Grapes, e la testatina con i due personaggi sono oggetto di un adattamento tardivo del cortometraggio: una consuetudine alla quale sono stati sottoposti anche i primi cartoons di Droopy alla MGM e vari titoli della Warner Bros., per fare solo qualche esempio, NdR).

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Straordinario, infatti, pensare come la stessa persona (Frank Graham, che utlizzerà la voce del Corvo anche per il lupo Wolfie dei cartoons di Tex Avery) sia stata in grado di prestare, a partire dal “Woodsman” di cui sopra, la voce della educatissima Volpe (un personaggio che parla “l’Inglese del Re” e, coi suoi modi compiti, null’altro vuole che farsi gli affari propri) e nel contempo quella del Corvo dall’accento brookylnese, affabulatore ed imbroglione munito perennemente di sigaro e bombetta.

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La storia della Volpe e del Corvo è appena iniziata! Andrea Ippoliti la prosegue nel suo prossimo post, con un altro cartoon raro e introvabile.

A lato, una copertina di Real Screen Comics, il comic book pubblicato dalla National DC che ha lanciato la coppia nei fumetti.

Nel titolo le due faccette di Tito e del suo Burrito, personaggetti presenti nel comic book (ma spiazzati dalla Volpe e dal Corvo) che hanno avuto loro malgrado anche una versione italiana.

Su di essi non ci dilughiamo troppo, ma il tenutario del blog insinua che abbiano a che fare con il misterioso contenuto del quiz mai enunciato del quale però si è data un’avvisaglia in questo post qualche mese fa

  • Luca Boschi |

    Rispondo anch’io, dopo Andrea, naturalmente!
    A breve la seconda parte del servizio…
    Per Elisabetta:
    Anche secondo me non ci sono stati disegnatori Disney a cimentarsi con Fox e Crow. Il giro era più o meno lo stesso, vari avevano lo studio nei pressi di Glendale, a quanto di diceva Jack Bradbury, ma il materiale per le varie testate (di editori diversi) veniva ripartito in modo da non creare sovrapposizioni soverchie fra gli autori, che si comportavano come free lance.
    Diverso è il discorso per Tito and His Burrito (vedi risposta sotto).
    Donkey:
    Tito and His Burrito furono disegnati da Al Hubbard (creatore grafico di Paperoga, Bella Quak, Prospero Chiacchiera e tanti altri, come sai); quindi *esisteva* un collegamento fra free lance che pressoché in contemporanea, negli anni Cinquanta, si occupavano di personaggi per la Dell-Western e per la National DC.
    Invece, il piccolo Pancho Vanilla, che usciva in Italia nei tascabili della Editrice Cenisio, si deve alla mano di Gil Turner e (nelle sue storie meno riuscite) a quella di Pete Alvarado, entrambi anche disegnatori per Disney.
    Il “Camillo Lupo Tranquillo” a cui ti riferisci è (ci hai preso!) disegnato da Bob Wickersham (che si siglava “Wick”), il quale è stato uno dei più rilevanti disegnatori dei fumetti di Fox & Crow, quindi, bravo!
    Niente a che vedere con il personaggio omonimo di Lupo Camillo che usciva nei pocket delle Edizioni Alpe, e che invece era realizzato da Giancarlo Tonna (disegnatore a sua volta di due storie di Paperi disneyani, che ho riproposto anni fa in ristampa sui “Grandi Classici Disney”).
    Saluti a tutti!
    Luca
    PS: Posso aggiungere, rispetto al quiz, che esiste un legame fra Tito e il suo Burrito con il pupazzo mostrato in foto con il suo mimo.

  • Andrea Ippoliti |

    Eleonora,
    sì.
    Elisabetta,
    che io rammenti no. Al Hubbard e Jack Bradbury hanno però disegnato diverse storie con Flippity and Flop, canarino e gatto predecessori di Sylvester e Tweety, che spessissimo divisero gli albi a fumetti con loro.

  • Elisabetta Micia |

    Complimenti ad Andrea Ippoliti per questi interventi illuminanti e per il suo blog.
    Ci sono dei disegnatori Disney dietro a questi personaggi (almeno per quanto concerne i loro fumetti?).
    Visto che per Super Mouse e gli altri, di case editrici poco note, era così, stando a quello che spiegava Becattini negli scorsi mesi…
    Ciao e grazie!
    Elisabetta

  • Jeremy Bender |

    Su Google ho trovato questa bellissima notizia!
    Bringing history online, one newspaper at a time
    For more than 200 years, matters of local and national significance have been conveyed in newsprint — from revolutions and politics to fashion to local weather or high school football scores. Around the globe, we estimate that there are billions of news pages containing every story ever written. And it’s our goal to help readers find all of them, from the smallest local weekly paper up to the largest national daily.
    The problem is that most of these newspapers are not available online. We want to change that.
    Today, we’re launching an initiative to make more old newspapers accessible and searchable online by partnering with newspaper publishers to digitize millions of pages of news archives. Let’s say you want to learn more about the landing on the Moon. Try a search for [Americans walk on moon], and you’ll be able to find and read an original article from a 1969 edition of the Pittsburgh Post-Gazette.
    Not only will you be able to search these newspapers, you’ll also be able to browse through them exactly as they were printed — photographs, headlines, articles, advertisements and all.
    This effort expands on the contributions of others who’ve already begun digitizing historical newspapers. In 2006, we started working with publications like the New York Times and the Washington Post to index existing digital archives and make them searchable via the Google News Archive. Now, this effort will enable us to help you find an even greater range of material from newspapers large and small, in conjunction with partners such as ProQuest and Heritage, who’ve joined in this initiative. One of our partners, the Quebec Chronicle-Telegraph, is actually the oldest newspaper in North America—history buffs, take note: it has been publishing continuously for more than 244 years.
    You’ll be able to explore this historical treasure trove by searching the Google News Archive or by using the timeline feature after searching Google News. Not every search will trigger this new content, but you can start by trying queries like [Nixon space shuttle] or [Titanic located]. Stories we’ve scanned under this initiative will appear alongside already-digitized material from publications like the New York Times as well as from archive aggregators, and are marked “Google News Archive.” Over time, as we scan more articles and our index grows, we’ll also start blending these archives into our main search results so that when you search Google.com, you’ll be searching the full text of these newspapers as well.
    This effort is just the beginning. As we work with more and more publishers, we’ll move closer towards our goal of making those billions of pages of newsprint from around the world searchable, discoverable, and accessible online.
    Jeremy Bender

  • Eleonora |

    Il motivetto fischiato dalla Volpe è “Il bel Danubio blu”!?
    Eleonora

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