IL COYOTE E ALEX RAYMOND

Coyoteidea

… Come dire i cavoli a meren-
da. Cosa c’entra l’uno con l’altro?

Ben poco.

Ma si tratta del tentativo di compendiare, in fretta, quanto si è embrionalmente espresso la settimana scorsa, soprat-
tutto nella fase pomeridiana del seminario, e quanto invece si accennerà domani.

Prima di tutto, una comuni-
cazione.
Gianni Mammoliti, il gior-
nalista di Rai Tre che la settimana scorsa ha intervistato alcuni di noi del seminario (e lo storico animatore Italo MarazziCalimero, Draghetto Grisù, Gli Antenati, Braccobaldo – con il disegnator-colorista Simone Peruzzi) ha già montato il servizio, che andrà però in onda alle 12:30 sulla terza rete solo il 5 gennaio prossimo! Le feste di Natale devono dare spazio a qualche altra notizia, come la gastronomia, le feste, i regali.
Dopodiché, si torna a parlare di scuola un attimo prima che la Befana ci recapiti la carbonella.

Seconda notizia, più personale.

Sempre Rai Tre, ma questa volta radio, e in particolare il programma di attualità culturali Farenheit, mi ha intervistato ieri su Irripetibili e le varie stagioni del Fumetto Italiano insieme ad Alberto Abruzzese.

Chi vuole, può riascoltarsi l’intera puntata, dove interviene anche Stefano Bartezzaghi sull’enigmistica sul sito della trasmissione, clikkando nei link che riguardano le trasmissioni arretrate.

Joneseyetakecoyote1

Venendo al seminario, la sche-
da dedicata alla giornata di domani parlava chiaro (cito):

“Il rinnovamento grafico di Alex Raymond e la sua influenza sui fumettisti italiani, da Aurelio Gal-
leppini
a Erio Nicolò. L’impostazione naturalistica (da ritratto dal vero, di taglio quasi fotografico) mutuato nei fumetti dalla pubblicità. L’ispirazione della grammatica del fumetto da parte del linguaggio cinematografico.
“I Maestri Jack Cole e Will Eisner.
Jordi Bernet e Torpedo. L’equilibrio compositivo nelle copertine dei comic books. I film animati con personaggi dal vero.

“L’esercitazione consisterà nell’analizzare e ideare individualmente l’abbozzo (veloce) di una copertina da comic book, seguendo i parametri rilevati.”

Chiuse virgolette.
In pratica, parleremo delle figure umane disegnate in modo classico, facendo uso di una “bella pennellata” per inchiostrare.
Chi ha delle copertine che ha particolarmente apprezzato, può portarle (se legge questo post in tempo), e ne commenteremo insieme l’impostazione.

Resta però un “tempo supplementare” di venerdì scorso, ancora da approfondire.

Le espressioni facciali di Chuck Jones, che nella figura di Wile E. Coyote hanno il loro massimo risultato.
Espressioni più specifiche e approfondite di quelle progettate, in contemporanea, sia da alcuni colleghi della Warner Bros., che addirittura della Disney.

Coyoteeeyetake

Non è un caso che i più giova-
ni e sensibili animatori o de-
signer della Disney, negli anni Novanta, abbiano guardato platealmente alla mimica facciale e recitativa impostata da Jones per le loro realizza-
zioni, mostrando al proprio pubblico di aspiranti animatori disneyani dei cortometraggi di Jones per stimolare la loro creatività.

Un altro argomento accenna-
to (questa volta soprattutto nella fascia serale del corso) riguarda l’approccio perso-
nalissimo di un altro grande creativo americano: Ward Kimball, di cui abbiamo visto e commentato insieme Melody, ma a anche il film speciale in cinemascope Toot, Whistle, Plunk and Boom, sulla storia della musica.

Tutti temi che riprendiamo oggi insieme!
Con anche Niccolò Storai, ospite del pomeriggio di domani, che porta per condividere chiacchierando con tutti noi qualche suo lavoro underground recente e (forse) i disegni per lo storyboard di un film (dal vero) attualmente in produzione.

In chiusura, propongo l’assaggio di un cortometraggio di Jones altrimenti invisibile, perché (scioccamente) considerato offensivo.
Si tratta di Inki at the Circus (1947), assente da qualsivoglia raccolta di dvd o videocassetta, piuttosto povero di qualità, ma… sublime!

  • luca Boschi |

    Ciao, Guido!!
    Macché ritardatario! Anzi, grazie per aver rotto il ghiaccio esprimendo una tua idea su quanto mostrato da me e da Niccolò Storai… In questo blog i commenti sono possibili praticamente sempre (tutto è aperto, come al Colosseo).
    Siamo d’accordo circa il fatto che, naturalmente, esistono le copertine fatte bene e quelle fatte male; non so se eri presente (non tutti gli incontri seminariali sono identici) quando ho fatto notare cosa non andava in quell’albo tascabile delle Edizioni Bianconi con il personaggio vestito da alabardiere, errori di prospettiva e contesto poco chiaro. Era una copertina errata concettualmente, ma forse non meno attraente di altre al primo superficiale impatto, che è ciò che conta ai fini di stimolare la vendita dell’albo.
    Spesso le copertine “mal fatte” sono realizzate da chi non conosce gli elementi essenziali per essere efficace con i suoi potenziali lettori, in altri casi si tratta di sciatteria, errori strategici, fretta, sballati suggerimenti del Marketing, tentativi fallaci di innovare e così via.
    Ai fini didattici, i criteri per scoprire (e riprodurre tenendo conto di quanto osservato, se possibile) quelle della prima categoria, le “copertine buone” non sono però univoci. Analizzandone a grandi linee alcune, venerdì scorso abbiamo cercato di mettere a fuoco qualche piccolo trucco impiegato da illustrator-disegnatori diversi. Si tratta di uno studio che possiamo continuare a fare anche qui in rete, e che poi chi studia fumetto non deve mai interrompere, continuando a confrontare la sua capacità critica e le sue conoscenze con quanto l’edicola, la fumetteria e la libreria continuano a proporre.
    Qual è, per te, un esempio di copertina perfetta, che vorresti aver fatto tu?
    Una copertina di “Sandman” Dave McKean?
    A rileggerci!

  • Guido |

    buona sera,
    (questo intervento è pieno di considerazioni molto personali ed un po’ arbitrarie)
    mi presento, sono un analfabeta che ha partecipato al seminario di venerdì 14, so di essere un po’ ritardatario nell’aggiungere questo commento, ma spero di non essere troppo fuori luogo. volevo parlare un attimo di copertine.
    venerdì si è cominciato dicendo che “tutte le copertine possono essere illustrazioni ma non tutte le illustrazioni possono essere copertine”, be’… secondo me non è un buon modo di porsi davanti al concetto di copertina.
    spesso e purtroppo si crede che una buona copertina debba essere semplicemente disegnata bene, invece una copertina non è un disegno, la copertina è l’unica pubblicità che il fumetto si può permettere.
    la copertina non dovrebbe essere curata da un illustratore che non abbia competenze in design o tecniche pubblicitarie! come possiamo vedere in fumetti come sandman le copertine, esattamente come tutte le pubblicità, vendono sogni.
    secondo me sono due i tipi di copertine, quelle fatte male e quelle che narrano l’atmosfera di quel fumetto.
    nei manga spesso possiamo vedere come solo strumenti grafici(linee, font e colori piati) possono spiegare alla perfezione l’atmosfera che il fumetto vuole comunicare, come in molti fumetti americani, i colori e gli effetti prospettici ci possono far entrare nella storia sin dal primo momento…
    dopo questa serie di sentenze arbitrarie e poco condivisibili saluto e smetto di blaterare

  • Mirada Friends |

    Una buona notizia, novizia: sabato 22 dicembre ore 18:00
    Presentazione della rivista d’arte BlattSpezial
    alla Libreria Galleria Mirada
    Il progetto BlattSpezial è un’edizione d’arte. E’ nato nel 2005 e ha in cantiere un quinquennio di attività: quattro uscite l’anno con una tiratura limitata di 250 copie ciascuna.
    Vi partecipano personalità provenienti dai diversi campi dell’arte contribuendo con immagini e testi inediti che sono appositamente creati per la rivista. I testi sono scritti nella lingua d’origine degli autori a cui è lasciata anche la libertà di scegliere tema e forma espressiva.
    Una particolare attenzione è riservata alla grafica: l’aspetto è caratteristicamente “piegato”, curato nel design, dal colore sempre diverso e cangiante tratto dalla tela “Frankfurter Luft” di Giovanna Sarti, che segue il progetto insieme a Nathalie Landerberger.
    Ogni copia viene piegata a mano.
    BlattSpezial è un progetto che ha una parte di cuore a Ravenna: Giovanna Sarti è infatti un’artista di Cervia che vive da anni a Berlino.
    A Mirada, ancora una nuova occasione per fare conoscere a Ravenna progetti culturali innovativi e “coraggiosi” che hanno già raccolto consensi in importanti realtà europee d’avanguardia: l’originale progetto artistico di BlattSpezial infatti, oltre a vantare la co-sponsorizzazione del Kulturamt Frankfurt am Main, è già stato presentato presso diversi spazi espositivi da Berlino a Vienna.
    Per info:
    Libreria Galleria MIRADA – interno 4
    Via Mazzini 83 Ravenna
    Tel +39 0544 217359
    http://www.blattspezial.org
    http://www.mirada.it

  • george78 rayner |

    Nel frattempo, è il caso di ricordare che ci sono anche altri appuntamenti all’orizzonte, magari per il blograduno, o per una “lezione” di storia collettiva.
    Willi propone Torino come base, mentre anche il capoluogo meneghino compie la sua offerta, nello specifico con “Cartoomics 2008 – 15° Salone del Fumetto, dei Cartoons, del Collezionismo e dei Games”, che si svolgerà dal 28 al 30 marzo 2008, in fieramilanocity – Pad.10 – ingresso Porta Eginardo.
    Questa edizione si propone di festeggiare i 100 anni del fumetto in Italia con mostre, giochi e intrattenimenti che spaziano per argomento dalla nascita del “Corriere dei Piccoli” fino ad arrivare al mondo del Cosplay, fenomeno di costume che negli ultimi anni si sta espandendo sempre più.
    Oltre all’area culturale, seguita sempre dalla Fondazione Franco Fossati, ricca di mostre e incontri con esponenti importanti del mondo dell’editoria e dell’animazione, sono in preparazione laboratori per i più piccoli.
    Un’area giochi e videogiochi che si annuncia più ricca delle precedenti edizioni, con la partecipazione delle più importanti aziende del settore, che programmeranno tornei e dimostrazioni gratuite per tutti i visitatori con molti premi.
    E per finire, come di consueto, saranno organizzate animazioni sul palco con sfilate cosplay e divertenti intrattenimenti.
    Dopo il successo del 2007, dove si sono superati i 50.000 visitatori, torna il fortunato gemellaggio con il Salone della Birra Artigianale e di Qualità. Come per l’anno passato, con un solo biglietto di ingresso (intero € 6,00) si potranno visitare entrambe le manifestazioni.

  • luca Boschi |

    Grazie dei rispetti…
    Inutile dire che, quando ci saranno novità sulla programmazione (anche con una ricca rassegna di cartoons rari e introvabili, a cura del quasi tuo conterraneo Nunziante Valoroso), ti (e vi) farò sapere.
    Diciamo a fine gennaio, dopo i risultati della kermesse francese!
    L.

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